Riporto questa straordinaria descrizione in cui mi riconosco ….

Il presepista
Madonn d’‘o Carmine, staje sempe a penzà’ ‘o Presebbio?
Natale vene ‘a dicembre, ce vò tiempo!
Questa domanda mi viene posta spesso e volentieri da amici e conoscenti, anche da mia moglie a dire il vero, perché in tanti credono ancora che la realizzazione di un presepe o di un pastore si riduce a pochi giorni di lavoro concentrati a ridosso del Natale.
Per spiegare questa grande passione, basta fare un paragone con il gioco del calcio: il presepista è come un appassionato che segue le vicende della sua squadra del cuore 365 giorni all’anno.
Il presepe, come lo sport in genere, è passione, ma è ancor più: fede, spiritualità, storia, arte, ricerca delle proprie radici, tradizione e cultura.
La mostra natalizia è la risultante di un intero anno di lavoro, è il “campionato” dei presepisti dove non ci sono classifiche di merito, perché i partecipanti sono tutti vincitori avendo espresso il meglio di sé per rappresentare la nascita di Nostro Signore.
Alcuni mesi sono dedicati allo studio, alla ricerca dei materiali, allo sviluppo delle idee e dei progetti, altri, agli acquisti da fare, alla realizzazione della scenografia, dei pastori, degli animali e dei finimenti.
Per meglio esprimere il concetto, è necessario spiegare chi è un presepista.
Il presepista è un artista a tutto tondo, un sognatore, una persona che per la disperazione di moglie o marito, non solo ha fatto del presepe quasi una priorità di vita, ma ha anche la speciale capacità di vedere delle potenzialità in oggetti che agli occhi di un profano possono sembrare inutili o inutilizzabili.
Quindi, un paio di orecchini o una collana rotta, un ritaglio di pelle o di stoffa, un pezzo di legno di quelli che si trovano sulle spiagge o vecchie assi di solai, il manico di un pennello, il crine di poltrone o materassi e così all’infinito, possono essere oggetti preziosi.
Sono cose che non si buttano via perché: “Ponno sempe servì’!”
E’ anche un attento osservatore: un viaggio o una semplice passeggiata sono sempre l’occasione per trovare l’ispirazione.
Un panorama caratteristico, un borgo, un viottolo di campagna, una roccia, un ruscello, un casolare diroccato, ecc., sono ottimi spunti per eventuali future creazioni.
Se può scatta una foto, altrimenti, come si faceva un tempo, si arma di carta e penna e realizza uno bozzetto che tirerà fuori al momento opportuno.
Il presepista è un bambino racchiuso nel corpo di un adulto, è una persona generosa, a volte diffidente e a tratti scontrosa, spesso capricciosa e gelosa dei propri “giocattoli”.
Ma come tutti i bambini, se gli vai a genio, ti apre il suo cuore, ti fa entrare nel suo paese dei balocchi e ti invita a giocare al presepe con lui.
Con grande orgoglio ed un pizzico di soddisfazione ti mostra le sue ultime creazione o l’ultimo acquisto, ti offre la sua esperienza, ti dona ricordi, storie ed aneddoti.
Quindi, possiamo affermare che la realizzazione delle opere che possiamo vedere in una qualsiasi mostra, in un catalogo, in rete ecc., non è frutto del caso o d’improvvisazione, ma l’espressione artistica di chi ha profuso: passione, sacrificio, amore, talento… opere intime tutte meritevoli di attenzione e contemplazione, per le quali non raramente si riuscirà a percepire lo spirito e l’animo dell’artista che le ha realizzate.
Buon Natale e buon presepe a tutti.
Massimiliano Greco