Il mio secondo “digiquadro” …

Mi è sempre piaciuto osservare i quadri del colombiano Fernando Botero: le immagini a forme grandi e colori quasi mai esaltati con giochi di luci e ombre che, come dice, ” sporcherebbero l’idea del colore che desidero trasmettere”. I suoi personaggi sono quasi sempre buffi al primo impatto, ma analizzandoli si nota che hanno messaggi più seri, quasi sempre lo sguardo spento, perso nel vuoto a conferma della dilatazione delle immagini sia fisiche che psicologiche … La sua attenzione è sempre rivolta a scene quotidiane con attenzione al tempo che passa oppure alle violenze che impauriscono e, come per i bambini fanno sembrare tutto enorme, tutto esagerato …

Ho scelto di riprodurre col mouse al PC questo “Sala da pranzo” del 2002 per addestrarmi a disegnare le varie dimensioni e qualche prospettiva, oltre alla difficoltà dei colori del programma di cui dispongo che non permette di miscelare le tinte: quando individuo il colore più vicino all’originale e lo inserisco, non posso fare giochi di pennello classici del dipingere e creare sfumature … Ma questo passatempo, che mi sta facendo abbassare un po’ la vista e aumentare i dolorini alla mano destra, mi attrae e mi aiuta ad essere sereno in quei momenti …

F. Gentile da "Sala da pranzo 2002" di Fernando Botero - 2o gennaio 2015

11 pensieri su “Il mio secondo “digiquadro” …

  1. Non direi strano, secondo me è una parola un po’ negativa, direi piuttosto ricco dentro, ricco di idee, rispecchi quello stereotipo dell’italiano che ha molta fantasia, molte idee, spesso geniali, che tanto creano invidia agli ordinati e precisi cervelli delle nazioni dell’Europa del nord, fin troppo razionali ma privi di scintille illuminanti. La tua formazione tecnica ti ha poi completato, permettendoti di ordinare le idee vulcaniche e dando loro struttura, forma e dimostrazione scientifica.

  2. Da piccolo, Alfred, mi è piaciuto disegnare, scrivere … due passatempi solitari e sedentari. Eppure ho sempre pensato anch’io che non avrei mai avuto la pazienza di stare a pesca: la differenza è che in questo caso avrei dovuto solo attendere un evento mentre disegnare, scrivere o fare il presepe ad esempio, richiede un impegno di “fantasia” che posso sempre interrompere quando voglio per poi riprendere. Non ho mai amato, invece, i giochi di carte, dama, scacchi o al PC: in tal caso l’immobilità è legata alla sfida obbligatoriamente. Allo stesso modo, con l’età, ho intrapreso le camminate solitarie che mi liberano la mente, fanno bene al fisico e mi accendono la fantasia con angoli da riprendere con una semplice foto … Sono strano, vero?

  3. Notevole, il risultato è molto buono, sicuramente le tue capacità e la tua pazienza unite, possono fare moltissimo. Io comunque neppure ci penso a fare una cosa che richiede tutto quel tempo fermo davanti al PC. Forse non avrei nemmeno tutto quel tempo a disposizione….evidentemente non sarei mai stato ne un pittore, ne uno scultore e neppure un pescatore.

  4. Grazie … Ho fatto una minicamminata: commissioni “imposte” dalla mia dolce metà mi hanno “costretto” a fare un percorso commerciale!

  5. La scelta del soggetto non mi stupisce …. l’amore per la tavola ritorna !
    Mi meravigliano sempre, invece, la tua tenacia e pazienza …
    Buona passeggiata ! oggi c’è il sole!!!
    ciao Anna

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