Fuori dal tunnel: mini bilancio su Green Passi …

Il Green Pass, voluto dall’Europa, è uno strumento importante per limitare i danni del maledetto Covid e sue varianti. In Italia come sta avendo incidenza sui vari comportamenti? E’ il momento di fare un piccolo commento sulle personali esperienze col Green Pass, che io ho ricevuto il 20 giugno:

  • Nei cinema è stato sempre richiesto di vedere il QR: 100%

  • Nei bar una sola volta su 9: 11%

  • Nei ristoranti quattro volte su 18: 22%

Nessuna richiesta, come previsto, per bar e ristoranti all’aperto, in Chiesa, in sale di prenotazione ed accettazione di Ospedale, nei supermercati e centri commerciali …

Incredibile l’esposizione di cartelli all’ingresso libero delle strade di un noto Mercato all’aperto di Milano che avvertiva, grosso modo, della necessità di uso mascherine e di essere dotati di Green Pass in caso di affollamento: siamo noi che dobbiamo decidere se c’è o no l’affollamento?

A noi, ma anche a nostri amici, è capitato di chiedere ai gestori se volevano vedere il Green Pass e ci siamo sentiti rispondere: “Ma no … mi fido, si perde tempo …”.

Controlli? Mai visto, anche in vie più frequentate per la movida, effettuazione di controlli anche se mezzi di forze dell’ordine, in molti casi, erano in sosta nelle immediate vicinanze, non so in attesa di cosa.

Nei locali, non sempre i camerieri hanno la mascherina o ce l’hanno abbassata,  con gli stessi guanti, quando usati, o mani nude, vengono velocemente puliti i tavoli con straccetti e poi prese patatine o noccioline per versarle in ciotoline da servire con l’aperitivo, spesso i bicchieri vengono toccati e consegnati ai tavoli prendendoli con le dita sull’orlo, dove i clienti poggiano le labbra …  e non dico come porgono i piatti. E comunque anche chi usa i guanti tocca tutto, compreso le monete e i contanti e si capisce che non è che il personale possa cambiare i guanti a ogni operazione … Un paio di volte, ho chiesto del pane e ho visto che, sempre con le mani, le fette o i panini sono stati presi con le mani e messi nei cestini …

Nei cinema abbiamo trovato buona organizzazione e prevenzione. Nei locali pubblici, spesso le toilette non sono pulite, sempre è necessario aprire e chiudere le porte usando le maniglie e solo l’accortezza di usare salviettine o carta igienica (quando c’è) può aiutare un po’. Lavarsi le mani aprendo e chiudendo i rubinetti non automatici capita spesso e non sembra molto igienico asciugarsi con emettitori di aria calda che disperdono nell’aria chissà cosa, che respiriamo pure …

Nei bus, in metropolitana, nei treni pendolari si è in calca, ma il Green Pass sarà richiesto solo in treni a lunga percorrenza, negli aerei, dove i posti sono assegnati e dovrebbero essere a distanza.

Insomma, un piccolo disastro: anche chi, pur essendo vaccinato, usa mascherina e rispetta tutte le indicazioni non può sentirsi mai sicuro che il “virus” non sia in agguato.

Le regole, molto confuse e anche incoerenti tra loro, ci sono ma i controlli sembrano impossibili: d’altra parte, siamo nel Paese dei furbi e dei mancati controlli su sicurezza di mezzi di trasporto, ponti, gallerie, edifici, terreni, fiumi. Un elenco infinito.

Viviamo alla giornata e ci affidiamo alla fortuna: non è vero?

2 pensieri su “Fuori dal tunnel: mini bilancio su Green Passi …

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