Tutto a posto il post “san Valentino 2020”

Ieri ho messo un post su Facebook con l’intenzione di ricordare, con molto ritardo, il 14 febbraio, San Valentino, che da oltre 50 anni non ho mai dimenticato, festeggiandolo, al di là del consumismo e degli spot, con la dedica a mia moglie di una poesia, un fiore, una delicatezza, nonostante certi comportamenti, non sempre visibili, non sempre evidenti, ho sempre cercato di tenerli tutti i giorni, anche dopo una discussione o momenti difficili. Tornando al post su san Valentino che ho sempre ricordato sul mio blog, quello di ieri mi voleva giustificare per la dimenticanza mattutina e ho dovuto scrivere il pensiero sincero e reale di quel momento … un po’ a malincuore, perché sui social bisogna stare attenti ma se hai scelto di usare lo strumento devi anche poter informare con coerenza e attenzione i tuoi amici e parenti che ti seguono: eravamo dovuti correre al Pronto Soccorso dopo una settimana di lotte con febbre altissima, antibiotici, bruciori, tremori, dolori e una notte di indecisioni, paure, sconforto … trascorsa in piedi, veramente in piedi …
Il San Valentino per quest’anno passava nel cestino del dimenticatoio, in soffitta. 
Una giornata in Ospedale, specie in Pronto Soccorso, l’ho sempre temuta: troppa malasanità, troppe inefficienze, troppa trascuratezza verso le persone e le cose, il bene comune, bassa qualità del servizio … così leggiamo sui giornali e ci mostrano le TV. E’ come se avessimo più paura di entrare in quel “tunnel” che del problema che ci spinge a chiedere aiuto. Ebbene, sarà stata  la presenza invisibile di quel San Valentino, che c’era perché è sul calendario da oltre 600 anni e perché fu martire per amore o sarà stata solo casuale fortuna, noi “innamorati da oltre quattro lustri ” ieri abbiamo vissuto una giornata intensa, di attese e speranza, in una struttura nuova, efficace ed efficiente, medici responsabili, personale attenti alle varie esigenze, disposti al colloquio e aperti al sorriso … Mi si dirà: scrivi questo perché è andato tutto bene, perché sei a casa e vedi solo “positivo” oppure perché in quell’Ospedale, in una struttura d’epoca, tua moglie ha messo al mondo i tuoi due frutti preziosi oppure perché hai avuto altre occasioni di usufruirne e ci sei “affezionato”. Non è solo per questo: il giudizio viene spontaneo se nel corso della propria esperienza ti sei sentito mediamente, bene o ottimamente soddisfatto. Chi mi conosce, sa che, per natura ed esperienze, sono molto attento e critico (fin troppo) e spesso scrivo di criticità che sempre esistono, “La Qualità non ha mai limiti e c’è sempre qualcosa da migliorare” insegnano i Padri giapponesi di questa Cultura, e i problemi ci sono in tutti gli Ospedali italiani, mancano soldi, manca personale, mancano apparecchiature, come ci sono Reparti d’eccellenza, ricercatori geniali, personale appassionato …
Nel lungo tempo trascorso in quei locali, tanti pensieri, tante storie, tante persone, tante razze, tutti lì per un motivo comune: la Salute da salvaguardare e ricevere il segnale di sentirsi esseri umani, non numeri.
All’uscita, era già buio, su una panchina l’ho visto e mi è sembrato rivolgermi un saluto: san Valentino. Ho guardato mia moglie (quante storie abbiamo vissuto insieme!) stanchissima, indebolita da una notte e una giornata pesantissime e mi è sembrata ringiovanita, vero. L’uscita da questo tunnel l’ha riportata indietro negli anni e le ho inviato un pensiero: “Grazie. Sei ancora tu. Siamo ancora noi. Siamo ancora qui, insieme. Buon san Valentino”. In quel momento si è girata un attimo e mi ha sorriso. Alla nostra età, che bello è l’AMORE !!!

2 pensieri su “Tutto a posto il post “san Valentino 2020”

  1. via mail, Gigino: Io sostengo, invece, che ve ne dovevate accorgere proprio nello stare insieme al pronto soccorso…

  2. Da Facebook, MI PIACE: Angela, Carmela Gallotti, Daniela Migliarini, Gabriella Moretti, Rita Sannino, Mirosława Maksymiuk, Annamaria Laurato, Fofo Esposito, Gisella Marzola Omar Gaffuri, Carolina Cerbone, Sonia Gargiuolo,
    Rosario Trocciola, Pietro Balzano, Enzo Pannone, Cinzia Di Cosmo, Jacques Van Niekerk

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