Pubblicata oggi su QuiArese:
20 settembre 2013 – Sto seguendo su QuiArese Facebook un bel dibattito. Finalmente c’è partecipazione. Volevo commentare anch’io e lo faccio attraverso questa Rubrica che QuiArese ha voluto creare, sperando di non deludere. E visto che si parla col “diminutivo”, andiamo avanti così. L’argomento della diametralina e della futura mobilità in Arese ha sollevato una serie di suggerimenti e sono convinto che la nostra Amministrazione ne terrà conto, valutandoli con oculatezza. Alla mia maniera, avrei anch’io qualche idea. Ricordate? Fu fatto il referendum per l’abolizione del finanziamento ai Partiti: hanno continuato a prendere danaro pubblico cambiandone il nome. Ebbene, essendo evidente ormai che la tangenzialina sarebbe stata utile, chiamiamola secantina e facciamola! Non sono utili le rotondine per scoraggiare gli automobilisti? Chiamiamole ovaline, ma facciamole annullando costi di manutenzione semafori e colonne d’auto in sosta. Non vogliamo i dissuasorini? Chiamiamoli rallentatorini ma facciamoli che non rovinino le sospensioni delle auto e le schiene, senza farli diventare percorsi di guerra e privi di segnalazioni.
Le foto 1 e 2 mostrano come si sono ridotti i punti luminosi che erano posizionati in via M. Resegone … Non si vogliono le carreggiatine come Londra e Madrid? Chiamiamole corsiette e facciamole con attenzione e prevedendo sbocchi d’emergenza. Non vogliamo piste ciclopedonaline utili? Chiamiamole pedociclabiline ma facciamole, caso mai sfruttando gli spazi che verranno creati a lato marciapiedi! Non si vuole un collegamentino di bus con Rho-Fiera MM? Chiamiamolo servizino pubblico e facciamolo, ma si trovi un percorso che serva le varie zone della Città, sia veloce e a spesa pari all’attuale per gli utenti. Non vogliamo il Piano Pavone? Chiamiamolo Piano Lumachina, ma facciamo qualcosa per essere più sicuri e per salvaguardare l’Ambiente. Scusate la solita facile satira, ma siamo al punto che le cose vanno fatte, vanno fatte bene, costi onesti e senza sprechi. Facile a dirsi… Più o Meno.
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Foto 1
Foto 2
Cambiare nome è un sistema che serve per bypassare un problema. Molto centrato è l’esempio che hai fatto della legge sul finanziamento dei partiti, che dopo il chiaro e incontestabile risultato si trovò il sistema per rendere assolutamente inutile il referendum. E ancora oggi questa stortura è presente ed irrisolta. Anche nelle aziende, durante le ristrutturazioni, è prassi normale cambiare le sigle delle funzioni e i relativi acromini, questo in modo da non avere un nuovo conseguente al vecchio, ma una cosa nuova diversa dalla vecchia e la possibilità quindi di manovrare a piacimento con gli spostamenti, i livelli retributivi e le gerarchie. In questo modo è semplice fermare chi si vuole fermare e fare andare avanti chi, colui che decide, vuole che vada avanti. Quindi trovo azzeccata la proposta, per i servizi pubblici, di cambiare tutti i nomi, dotandoli anche di graziosi diminutivi, purchè però le cose siano fatte bene. Per quanto riguarda le foto: una bella collezione!
da Facebook QuiArese, Stefano Madella : Calcolando i flussi di traffico in auto per nanosecondo diminuirebbe, propongo di mettere tachimetri in miglia, gli americani così vanno molto più adagio di noi, l’inquinamento da polveri sottili misuriamolo a 10 metri… nel sottosuolo.
da Facebook QuiArese, MI PIACE: Maria Dilillo, Ana Lia de Loy, Albertina Ferrario, Silvia Bianchi, Tania de Pieri, Luisa Doldi