Le Case dell’Acqua tra Più e Meno…

Pubblicata oggi da QuiArese:  

26 giugno 2013 – Stavo preparando questa mia nota sulle Case dell’Acqua, quando QuiArese ha pubblicato l’articolo sui costi della Casa aresina che ha fatto scaturire una serie di commenti, alcuni un po’ troppo “politici”, altri più semplici e concreti. Più o Meno indeciso se continuare a scrivere, ho optato per farlo, sia per ribadire cose già dette, sia per raccontare una mia recente esperienza da “Osservatore” in trasferta. Il fatto: domenica sono stato a Corsico e sono stato incuriosito dalla Casa dell’Acqua: una costruzione carina, con tettoia per il riparo da sole e pioggia, erogazione gratuita, senza tessera regionale o altro tipo di card e, una scoperta per me, possibilità di scelta tra acqua naturale, frizzante e frizzante … refrigerata. Non ho potuto evitare di notare anche che ciò avveniva con spreco di acqua. Ad Arese, come a Rho, si è scelto la soluzione con la Tessera Regionale per limitare i costi e circoscrivere l’utenza agli abitanti della Città. In altri Comuni sono state fatte card plastificate per il prelievo dell’acqua e distribuite ai residenti (ad esempio a Solaro), in tal modo si evita di smarrire (come più volte segnalato anche dallo scrivente) la Carta Regionale che serve anche per altri servizi, non ultimi quelli sanitari e fa anche da codice fiscale. Altrove, ad esempio a Caronno Pertusella, mi hanno detto che si pagano 5 cent a bottiglia e il ricavato viene dato in beneficenza, in altri Comuni l’introito viene detratto alla spesa annuale.

Questi esempi fanno capire che ogni Comune fa come vuole, non esistono regole. Inoltre, visitando questo sito (clicca qui) si possono vedere le foto di belle e brutte costruzioni di Case dell’Acqua in Italia, quante sono e come sono distribuite nelle varie Regioni: la diffusione è veloce e ciò fa capire che ormai esse sono scelta importante di tanti Comuni. QuiArese ha evidenziato i costi che sembrano elevati per un anno, ma se suddivisi per i circa 20mila residenti, si rileva una cifra sostenibile: circa 2 euro all’anno per aresino. È  importante monitorare i costi rendendoli trasparenti, in modo da tener a freno tentazioni di sovraccosti, facendo benchmark dei prezzi di mercato e individuando fornitori che facciano prezzi “onesti”. Un problema, non trascurabile, è l’aggiornamento di dati della qualità dell’acqua erogata: ad Arese sono ancora esposti i dati del 2011, al momento dell’inaugurazione della Casa (foto 1), ma oggi vengono fatte analisi? Che valori abbiamo? Più volte ho scritto sull’argomento, ma Meno che meno sono stati gli aggiornamenti. Molti Comuni (vedi foto 2 – Buccinasco) mettono sul sito i dati aggiornati, altri li espongono alla bacheca della Casa dell’Acqua, correttamente con la dicitura “aggiornati al …” e con firma di un Responsabile.

Infine, ricordiamoci che le Case dell’Acqua, non sono nate solo per dare un servizio di qualità ai Cittadini, ma principalmente per la salvaguardia dell’Ambiente. Il Comune di Arese, tramite Gesem, dichiara i dati di riciclo rifiuti e dell’utilità della discarica, ma non ha mai reso conto (foto 3) i dati di quante bottiglie di plastica i suoi Cittadini hanno evitato per ingrossare i rifiuti sia in volume che in danni ecologici (la plastica viene smaltita in 5.000 anni: fonte Telefonoblu – clicca qui). Molti Comuni espongono i dati a favore della sostenibilità ambientale e i Cittadini dovrebbero essere educati a leggerli e a riflettere sulla loro importanza. Ad esempio Assago (foto 4), riporta circa 500 mila bottiglie di plastica non comprate, che oltre a corrispondere a risparmio economico per il cittadino sulla voce acquisto d’acqua presso negozi o supermercati, evidenziano quanto si è contribuito a favore dell’Ambiente. A delle bambine, che ho trovato a giocare con gli spruzzi dell’acqua naturale alla nostra Casa dell’Acqua, ho cercato di far capire che l’acqua, come l’aria e la terra va salvata e non sciupata, ma hanno guardato un po’ infastidite questo tizio che con la barba bianca che voleva far lezione ora che le scuole son finite e mi sono beccato un “Uffa”, Più o Meno…                                                                                                          Francesco Gentile

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Foto 1

Foto 2

Foto 3

Foto 4

Blu: canzoni e bufala

Paese delle canzonette. “Nel blu, dipinto di blu …”: un omaggio alla nota canzone da parte di qualche romantico? “Acqua azzurra, acqua chiara … “: uno sguardo alla natura e alla salvaguardia dell’ambiente? “Il mondo è grigio, il mondo è blu…” struggente inno all’amore?. Fatto è che a Torino la mozzarella è stata trovata blu. Blu e non gialla o viola, nemmeno bianca rossa e verde. Quale significato possiamo associare a questo evento? Noi che ormai viviamo di gossip, possiamo mai pensare che fosse un messaggio alla principessa di Svezia che ha sposato il suo trainer che non è di sangue blu? Oppure un segnale per Lippi a ricordo del matrimonio a Portofino di Cassano, che al Mondiale manca? Forte colore di incoraggiamento per la nostra Nazionale di calcio impegnata in Sud Africa? Forse, semplicemente, si è voluto ricordare il colore di fondo della bandiera europea quando abbiamo saputo che l’Italia ha un nuovo Ministro per il Federalismo, primo passo verso la secessione sognata dal popolo della Lega, in festa a Pontida. Siamo ancora senza Ministro per lo sviluppo economico e di questi tempi è profondo blu. Ma, non volendo essere per forza dietrologi, il latticino sarà diventato blu per ricordare al Partito Democratico che, se non si sveglia, l’Italia sarà sempre più il blu del Partito dell’amore e sempre meno il rosso del Partito del sociale, degli operai, dei giovani disoccupati. In tempo di crisi, è stupida questa divagazione sulla mozzarella? Non bufala, ma un forte richiamo ad un’altra canzone, oggi più che mai attuale, “Il cielo è sempre più blu”: chi vive in baracca, chi suda il salario, chi ama l’amore e i sogni di gloria, chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria

Pubblicata su DNews di Bergamo, Verona, Roma il 21 giu 2010

-Foto dal sito de La Repubblica-

Ricerca su Internet: La causa, rilevata nei laboratori di Bologna sembra essere imputabile al Pseudomonas fluorescens, microrganismo Gram-negativo ambientale, causa comune dell’irrancidimento di molti alimenti (uova, carni, pesce e latte), appartenente al microbiota orofaringeo umano, è sistematicamente isolato in ambiente ospedaliero da acqua, disinfettanti e dalle superfici di strumentazioni mediche. Considerata una  specie strettamente correlata al patogeno opportunista P. aeruginosa, P. fluorescens è ritenuto, oggi, uno tra i responsabili di setticemie post-trasfusionali soprattutto per la sua capacità di moltiplicarsi durante la conservazione a freddo di  campioni di sangue.

Pseudomonas aeruginosa è un batterio molto virulento ed ubiquitario, ma non riesce a sostenere seri quadri patologici in soggetti immunocompetenti. A volte tuttavia se infetta il meato urinario può provocare infezioni estese, che possono causare la morte dei tessuti e il decesso per setticemia, come è stato per la modella brasiliana Mariana Bridi, candidata a Miss Mondo.