“5 è il numero perfetto”: la svolta a cinema.

Vedere un film appena uscito sugli schermi è un piacere perché quasi esente da martellamenti di trailer e interviste promozionali. Vedere un film innovativo, tratto da un fumetto del bravissimo Igort che, avendo lavorato in Giappone, queste cose le sa fare bene, è stimolante. “5 è il numero perfetto” è un film perfetto per 5 buoni motivi:
1) è ambientato in una Napoli piovosa, nebbiosa, buia e potrebbe essere Milano o una qualsiasi città del mondo negli Anni ’70, quando la malavita aveva il sopravvento sulla gente per bene e gli spari nelle strade avevano il sopravvento sulla musica che usciva dai “bassi”;
2) ha una trama interessante, che scorre con cadenze da fumetto, con azione frenetica e momenti di pensieri profondi che fanno del protagonista quasi un “filosofo” della guapparia e della vita reale, attraversando affetti e amicizie con i loro pregi e difetti;
3) è frutto della mente di Igort che ne ha curato scrittura e regia, riservandosi anche una piccola parte da attore e ha diretto con saggezza un grande cast:  eccezionale Toni Servillo che sembra innamorato e inserito a pieno nel personaggio , profonda Valeria Golino che con i suoi occhi fa trasparire innocenza e sentimenti, bravo Carlo Buccirosso ormai comico passato al drammatico con maestria, e tutti gli altri ben scelti e potenti: Iaia Forte, Giovanni Ludeno, Vincenzo Nemolato, Lorenzo Lancellotti, Angelo Curti, Mimmo Borrelli, Nello Mascia, Rocco Giordano, Emanuele Valenti, Gigio Morra, Manuela Lamanna, Marcello Romolo …
4) ha un’ottima fotografia a colori tenui e scuri che crea il vero clima del noir all’americana, una colonna sonora che accompagna con equilibrio la storia, marcando i momenti importanti, interrompendo la “musica” delle sparatorie infinite;
5) è un film che darà una nuova vita al cinema italiana, un diverso modo di presentare le varie parti della storia inserendo immagini da fumetto e frasi ad effetto che fanno anche pensare profondamente su ciò che è bene o male, sull’andamento della vita che, come dice il protagonista, “prende il suo corso e noi siamo solo dei passeggeri”.
Da vedere. In sala eravamo talmente pochi, forse perché siamo ad agosto o il film è fresco di “forno”, che non abbiamo potuto saggiare le reazioni, ma la pellicola vale molto più di un … 5: quasi 10 …

locandina da internet